L’avv. Giuseppe Santalco ha inviato la lettera che riportiamo integralmente perché resa pubblica dal mittente al Sovrintendente del Teatro Vittorio Emanuele Dott. Antonino Saija.
Caro Nino
Ho avuto modo di leggere il resoconto della Tua conferenza stampa.
Ritengo di parteciparTi doverosamente che nella lettera a firma di alcuni Consiglieri del PD non appare la mia firma. Non è circostanza casuale.
In primo luogo, perché avendo avuto modo di aver lavorato al Tuo fianco sia alla Provincia Regionale che all’ATO Idrico ho ritenuto di non condividerne il contenuto.
E ciò non solo e non tanto per la stima professionale che nutro nei Tuoi confronti e che ho avuto modo di apprezzare in molteplici circostanze, ma anche perché ritengo che la pacificazione tra le varie anime del partito passa anche attraverso un atteggiamento misurato che tende più ad unire piuttosto che a dividere… unico spirito che conosco per cercare con passione di dare un modesto contributo per il bene della città.
Conoscendo la Tua professionalità e serietà sono sicuro che considererai la vicenda per quello che è……….,continuando nel Tuo lavoro di forte impegno amministrativo per rilanciare l’immagine del nostro Teatro.
Cordialmente
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Conosciamo sia il mittente che il destinatario della missiva, la loro storia e capacità professionale e politica, per cui non possiamo sottovalutare la portata “politica” della lettera.
Essa suona come netta presa di distanza (frattura ?) di una parte consistente di consiglieri comunali del PD e degli iscritti ed elettori che essi rappresentano.
Rammentiamo all’avv. Santalco che dei rilievi posti alla nomina del dr. Saija i capigruppo ne hanno parlato in un conferenza stampa comune, presente l’ex candidato a sindaco Felice Calabrò, e non vorremmo che da questa osservazione ne derivasse che ciascuno parlava per proprio conto …
Già i voti differenti in aula, una certa “freddezza” di Calabrò rispetto la disponibilità di David a porre la “questione di fiducia” in Consiglio Comunale hanno fatto nascere qualche sospetto… ora la sua lettera …
E’ vero il PD non è un partito storico ma, nelle sue componenti, viene da lontano e merita tutta la considerazione e rispetto possibile ma vorremmo sapere dove vuole andare.
Nel secolo scorso molti dei suoi attuali componenti dicevano “veniamo da lontano, andremo lontano”.
Lo so, non abbiamo più ne Moro ne Berlinguer, ma dove vuole andare il PD e dove vuol portare il Paese lo vorremmo sapere lo stesso.