GIUSEPPE SANTALCO fa presente di essere già precedentemente intervenuto sulla “questione isola pedonale”. Volutamente si è agganciato all’emendamento del collega Gennaro, anche se subito dopo vi sarà anche un emendamento che potrà diventare oggetto di attenzione, in quanto vuole ragionare sulla scorta di una visione istituzionale. Da un punto di vista politico ritiene che da questa situazione debbano uscirne tutti in maniera dignitosa nell’interesse della città. Tutti loro devono fare un passo indietro rispetto ad alcune posizioni che apparentemente sembrano essersi cristallizzate e la cristallizzazione è avvenuta su “via dei Mille sì via dei Mille no”, un falso problema perché devono ragionare sulla questione generale delle aree pedonali. Vogliono che in città vi siano delle zone che possano essere individuate come aree pedonali. Se il Consiglio dà un’indicazione, quali sono le caratteristiche che queste aree devono avere? Si rifà ad una questione di carattere generale. Quando vi è un piano regolatore, occorre che poi si predispongano piani particolareggiati. Ebbene, ritiene che questa sera debbano porsi le basi relative ad un piano regolatore. Il suo subemendamento interviene sull’emendamento Gennaro e restringe l’area, individuando l’area in un quadrilatero che corre lungo una serie di strade in cui insistono i maggiori esercizi commerciali ed in cui in parte è stata sperimentata la possibilità di realizzare aree pedonali. Non dimenticando che molti consiglieri temono che una volta che si va ad approvare un’impostazione di massima, l’Amministrazione è libera già da domani di iniziare dalla via dei Mille, cosa chiedono al dirigente che deve predisporre un piano particolareggiato? Chiedono che l’Amministrazione, nell’ambito dell’area individuata al punto 1 del subemendamento, il “quadrilatero”, realizzi delle aree pedonali previa verifica dell’effettiva incidenza delle stesse, valutando la risolvibilità di eventuali problemi che dovessero insorgere e che la chiusura del traffico potrà determinare sulle strade circostanti. Si sa infatti che la chiusura di via dei Mille ha comportato problemi enormi per le vie circostanti. Occorrerà altresì garantire i parcheggi per i residenti, perché nessuno dice di tutelarli. Bisognerà inoltre predisporre, al punto C, un idoneo progetto di arredo urbano come ad esempio ha fatto il collega Trischitta in riferimento al viale San Martino o ancora i progetti sulle aree tematiche di via Garibaldi dell’ex assessore Scoglio; al punto D, presentare in Consiglio comunale una pianificazione che preveda le aree pedonali singolarmente individuate corredate da piano finanziario e viario. Ultima ipotesi, privilegiare, ove possibile, la chiusura al traffico solo nei giorni festivi e prefestivi. Con un impegno forte da parte dell’Amministrazione, questa potrebbe essere la soluzione che mette insieme la volontà del Consiglio di realizzare le aree pedonali, attraverso però microprogetti sostenibili, sennò con gli emendamenti presentati oggi si rischia di stravolgere l’impostazione della viabilità. Prima quindi il progetto di carattere generale sull’area individuata e dopo il tecnico predispone gli studi di fattibilità. Spezza una lancia a favore del collega Trischitta poiché gli emendamenti e i subemendamenti che la legge consente di presentare sono sintomo di democrazia, è chiaro che poi sta al presidente del Consiglio ed ai capigruppo fare sintesi; non sa se la sua proposta possa aiutare a trovare tale sintesi, se lo augura e quindi la consegna alla valutazione dell’Aula.
GIUSEPPE SANTALCO prende atto del parere contrario dell’ingegnere Pizzino, ma il senso dell’emendamento e del subemendamento era quello di andare verso una pianificazione tecnica condivisa e modulata. Se vi è una responsabilità è certamente dell’Amministrazione, che ha impostato questa delibera con un’area pedonale limitata alla via dei Mille impedendo ora, di fatto, al Consiglio comunale di decidere per una pedonalizzazione più vasta. Comprende bene le difficoltà ma difende il suo emendamento, perché attorno ad esso ruota la filosofia di fare le cose con grande sensibilità e nell’interesse della città.