GIUSEPPE SANTALCO sottopone al dottor Bruno nella qualità di pubblico ufficiale e segretario facente funzione del Comune di Messina, una notizia di stampa oggi riportata da un articolo del settimanale “Centonove”.

Invita ad appurare la veridicità di quanto riportato nell’articolo. Riguardo alle designazioni ed alla nomina al Teatro Vittorio Emanuele, il giornalista parla testualmente di “nessuna selezione pubblica; nessuna terna di nomi; il Sindaco è diventato decisionista”.

Tranne che non siano intervenute delle novità, ricorda che da sempre, sin dai tempi del Sindaco Providenti, l’Amministrazione si è dotata di un regolamento che per tutte le nomine prevedeva un preliminare avviso pubblico, per la scelta del nome da designare per l’organismo di riferimento; stessa cosa è stata fatta allorché il Sindaco designò allo scopo l’ex presidente Puglisi.

Invita pertanto formalmente il segretario, nella qualità e fidando in un accertamento che sarà oggettivo, formale ed asettico, a riferire al Consiglio se nella nomina del presidente del Teatro siano state rispettate le disposizioni di legge e le norme regolamentari comunali, non sapendo se occorra necessariamente fare riferimento al regolamento o se il Sindaco possa autonomamente decidere stante il carattere fiduciario dell’incarico, onde comunque evitare che notizie di stampa possano turbare il clima di fiducia sul rispetto della legittimità degli atti, stante ciò che incombe sul Sindaco, un Sindaco che da sempre, com’è giusto che sia, si dice rispettoso delle disposizioni di legge.

Invita a leggere anche l’articolo che parla di un “teatro abbandonato”, non dimenticando le denunce che ormai fioccano, tra cui quella, di cui si parla, del presidente all’indirizzo di Ninni Bruschetta, e di un avviso di garanzia che pare starebbe per arrivare al presidente del Teatro.

Fa presente di essersi limitato a leggere una notizia di stampa.

 

GIUSEPPE SANTALCO ringrazia le due colleghe Faranda e La Paglia che hanno portato all’attenzione del Consiglio un tema di grandissima attualità e di delicatezza unica, su cui purtroppo molti attori stanno giocando le loro prospettive di natura politica, compreso il Sindaco Accorinti che ormai, diventato attore politico, è in piena campagna elettorale.

Ha ragione il collega Gioveni quando denuncia la situazione drammatica dell’area di Bisconte con il risanamento tradito e con il Sindaco che non se ne preoccupa minimamente. Questi, peraltro, sull’hotspot non ha preso la posizione forte che assunse nei confronti della problematica dei TIR, forse perché vuole spiccare il volo a livello nazionale e non guarda più ai veri interessi della città: tutto, per lui, è diventato una “vetrina”.

Un Sindaco sempre più “scafato” che potrebbe dare lezioni ai politici più navigati, come dimostrano le recenti nomine di due suoi adepti nel consiglio di amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele…

(Proteste dei consiglieri del gruppo “Renato Accorinti Sindaco” perché il collega Santalco non sta trattando l’ordine del giorno)

Lo segnala al segretario generale per la sua indagine: il Sindaco utilizza il vecchio bando…

(Richiami del presidente nei confronti del consigliere Santalco, a che si attenga al merito dell’ordine del giorno)

Nomina Fiorino, che partecipò al bando del 2013, e nomina, come vicepresidente, un altro rappresentante del movimento esercitando, però, le prerogative di Sindaco della Città metropolitana. Città metropolitana che, guarda caso, è priva di un regolamento che imporrebbe l’emanazione di un avviso pubblico!

(Ulteriori richiami del presidente) Il Sindaco, per accontentare i suoi riferimenti politici, utilizza il Comune e la Città metropolitana; e lo fa nel silenzio assoluto del suo movimento. Per fare in fretta fa ricorso al vecchio bando prima della scadenza dei termini…

(Il consigliere Rella fa presente che le nomine sono frutto delle competenze di diverse Istituzioni)

Il Sindaco gioca su due tavoli: è indifendibile, predica bene e razzola male; è diventato un politico scafato che utilizza tutti i sistemi legittimi che ha in mano!